Nel VII centenario della morte di san Rainaldo la comunità di Concorezzo torna a riflettere sulla sua figura di pastore, di diplomatico e di vescovo in un tempo di profonde trasformazioni per la Chiesa e la società tardomedievale. Le numerose celebrazioni, che hanno interessato i diversi aspetti religiosi, educativi, culturali e turistici, non hanno trascurato la ricerca scientifica e il ripensamento storico dell’operato dell’arcivescovo di Ravenna. Iniziative che nel loro insieme sono state comprese nelle rievocazioni ministeriali nazionali dell’anniversario dantesco.
Nato a metà del XIII secolo dalla famiglia de Concoregio, di Rainaldo si hanno poche notizie sulle origini e sull’età giovanile. Apprezzato giurista, formatosi alla scuola bolognese, nel 1286 era a Lodi in qualità di giurisperito e subito dopo avviato alla carriera diplomatica dal cardinale milanese Michele Peregrosso. Entrato nel circuito parentale dei Caetani, fu cappellano del cardinale Benedetto, nipote del papa, e poi a servizio di Bonifacio VIII come maestro di diritto, suddiacono, cappellano pontificio e commensale domestico, quindi canonico e nel 1296 vescovo di Vicenza. Ebbe delicati incarichi diplomatici, spostandosi in varie regioni, nella lite tra Francia e Inghilterra per la Guienna, nella tutela del re di Scozia e nella raccolta di fondi per Bonifacio VIII.
Nel 1302 divenne governatore della Romagna e poco dopo designato alla diocesi di Ravenna, dove si distinse per l’impegno pastorale, la convocazione di sinodi provinciali, la riforma del clero e dei religiosi, la cura della predicazione frequente e in volgare. Svolse un ruolo cruciale nel processo ai templari della Romagna, in cui operò con equità, coraggio e libertà di giudizio.
Ormai vecchio e affaticato, ai margini delle dinamiche politiche urbane e avignonesi, dal 1314 si ritirò nel castello di Argenta continuando a lavorare per la sua Chiesa fino alla morte, avvenuta il 18 agosto 1321. Venne sepolto in un elegante sarcofago medievale nella cattedrale cittadina, che lui stesso aveva fatto restaurare qualche tempo prima, meritando un posto nel grande dipinto d’altare accanto al fondatore Orso.
Non è certa la sua frequentazione di Dante, lo è invece l’influsso che esercitò sull’ambiente ravennate del primo ventennio del XIV secolo dove l’Alighieri trovò ospitalità e terminò i suoi giorni a breve distanza dal presule.
PROMOSSO DA
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DI STUDIO
Direzione scientifica
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Università Cattolica del Sacro Cuore
Segreteria scientifica
Francesca Stroppa
Università Cattolica del Sacro Cuore
Comitato promotore delle celebrazioni
per il VII centenario
di san Rainaldo da Concorezzo
Angelo Puricelli
Presidente, parroco dei Santi Cosma
e Damiano di Concorezzo
Stefano Meregalli
Coordinatore
Anna Gasparello
Segretario
Mauro Capitanio
Consigliere, Sindaco di Concorezzo
Micaela Zaninelli
Consigliere
Gabriele BorgonoVo
Consigliere
Rossana Beretta
Consigliere
Roberto Parolini
Consigliere
Guido Canclini
Consigliere
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Consigliere
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Consigliere
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Consigliere
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Responsabile della comunicazione
Segreteria organizzativa
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Università Cattolica del Sacro Cuore
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Università Cattolica del Sacro Cuore
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Fondazione Cogeme
carlo piantoni
Fondazione Cogeme
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Museo Piamarta
Guido Canclini
Parrocchia dei Santi Cosma e Damiano
di Concorezzo
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